Nella notte tra il 15 ed il 16 dicembre del 1969 dalla finestra dell'ufficio del "beato" commissario Calabresi veniva scaraventato Giuseppe "Pino" Pinelli, anarchico, ex partigiano, esempio per i giovani rivoluzionari dell'epoca.
Insieme a lui, quella notte infame della Questura milanese, era rimasto Pasquale "Lello" Valitutti, il quale da allora non ha mai smesso di urlare con rabbia la verità in faccia alla (in)giustizia dello Stato borghese: Pino è stato assassinato; quella di piazza Fontana era una strage di Stato, figlia della collaborazione tra Stato e fascisti.
Oggi, come ogni anno, vogliamo ricordare che lo Stato ha le mani sporche del sangue di Pinelli e che saranno sempre le stesse mani ad essere sporche del sangue del compagno Alfredo Cospito, torturato in 41bis ed in sciopero della fame da due mesi, nel silenzio assordante dell'inquilino del Quirinale.
Per questo, insieme a Lello, saremo presenti davanti alle stanze di questo potere torturatore ed autoritario e faremo in modo di svegliare la coscienza (ed il sonno beato...) di chi dovrebbe tutelare l'incolumità di Alfredo, che insieme ad altri 3 compagni sta rischiando la vita per la libertà di tutti/e.
Appuntamento e concentramento a Fontana di Trevi, giovedì 15 dicembre alle 23,30.
Fuori Alfredo dal 41 bis! Liberi Tutti/e!
Anarchici e anarchiche